Anarchica … (23 marzo 2020)

Sono sempre stata brava a scuola.

A 4 anni, leggevo e scrivevo.

Trascorsi i primi anni delle elementari, addormentata sui banchi.

Ma una cosa, proprio, non mi è mai riuscita: il bel disegno.

Quello era appannaggio di mia sorella maggiore, Licia.

La guardavo, ammirata, mentre tracciava, sui fogli, linee sicure, con chiara destinazione.

Per ognuna, il giusto colore, l’armoniosa e appropriata collocazione.

Non io.

Arrivai alle medie.

L’anticipo del suo talento, creava aspettative.

Che avrei disatteso.

Questo, lo sapevo; per certo.

Ma, in agguato, attendeva, l’imprevisto.

Incontrai … un lettore d’anime.

Compito in classe di disegno.

Mi ero prefissata un alto traguardo, per i miei pochi mezzi: ritrarmi all’ombra di un salice piangente.

Più insistevo e più le forme aggraziate, ben impresse nella mia mente, si tramutavano in sagome rozze, ampollose, graficamente prolisse.

Il lettore d’anime girava fra i banchi, controllando, ammonendo, correggendo.

Sentii la sua mano sulla mia spalla.

Il fiato si fermò, in un tempo sospeso.

Attesi, in silenzio, il giusto rimprovero.

:”Brèva! Tci’ propri un’anerchica!”

Il suo romagnolo, rotondo e pieno, rotolò dalle sue labbra al mio salice.

Sorrise. Sorrisi.

Sì, professore Antonellini, oggi lo so, “sono proprio un’anarchica” … :))

Painting by Gyo Fujikawa