DURANTE GLI ANNI DELL’ INFANZIA, LA MIA FAMIGLIA E’ STATA, INCONTROVERTIBILMENTE, POVERA.
NON CHE IO ME NE ACCORGESSI.
CRESCEVO LIBERA E FORTE SULLE RIVE DEL MIO FIUME.
LO COMPRESI AD UNA FESTA DI CARNEVALE ORGANIZZATA DALL’ ASILO.
LA MIA MAMMA CI ADDOBBO’ CON DELLA CARTA COLORATA.
FINI’ COME AL SOLITO: CHE MI ACCAPIGLIAI CON GLI ALTRI BAMBINI PER DIFENDERE MIA SORELLA MAGGIORE.
E ME STESSA.
MA NON FU QUELLO IL CONTESTO IN CUI RUPPI IL POLLICE DI STEFANO ANDREINI.
LO RINCORSI PER TUTTO IL CORTILE, CON LE GAMBE CHE ROTEAVANO A MULINELLO.
AVEVO 4 ANNI.
LUI, 6.
FU GRANDE IL CLAMORE TRA LE SUORE CHE, DA ALLORA, MI ISCRISSERO NEL LIBRO NERO DEI “BAMBINI CATTIVI”, A CUI, PER CERTO, SAREBBE CAPITATO DI FINIRE LAGGIU’ “IN QUEL BUCO NERO CHE SI CHIAMA DIAVOLERO”.
MA IO, CATTIVA, NON LO SONO MAI STATA.
SOLO, NON HO MAI ACCETTATO CHE MI SI MANCASSE DI RISPETTO E CHE SI FACESSE DEL MALE A COLORO CHE AMO.
MIO NONNO SINTO’ RISE MOLTO DELLE REPRIMENDE DELLE MONACHELLE.
MI CONVINSE CHE SE MAI MI FOSSE CAPITATO DI CADERE ALL’INFERNO, LI’, AVREI TROVATO LUI, LA SUA GRATICOLA E BRACE A SUFFICIENZA PER DELIZIARMI, CON LE COSTINE, PER L’ETERNITA’.
MI SEMBRO’ UN PIANO B NIENTE MALE 🙂
COL TEMPO CAMBIAI STRATEGIA.
IMPARAI A CREARE ALLEANZA CON I BAMBINI MASCHI PIU’ GRANDI DEI COMPAGNI DI MIA SORELLA.
L’ APPROCCIO SI RISOLSE ESSERE FRUTTUOSO.
TUTTO QUESTO PER DIRE CHE, NONOSTANTE L’ UMILE CONTESTO, LA MIA FAMIGLIA CUSTODIVA IN SE’ UN’ INTRINSECA, PROFONDA ELEGANZA INTERIORE.
CHE IO HO RADICALIZZATO NELLA MIA ESSENZA.
E QUEL MODO DI ESSERE L’HO CERCATO, POI.
NELLE PERSONE A ME CARE.
NEGLI STUDI.
NEL LAVORO.
ALLA FINE, IN UN QUALCHE MODO, HO FINITO COL PENSARE CHE GLI ALTRI FOSSERO UN PO’ TUTTI UGUALI A ME.
I RIDICOLI DEI SOCIAL IN FONDO SONO SEMPRE RESTATI UN’ ENTITA’ LONTANA, QUASI , QUASI, PRIVI DI VERITA’ E SOSTANZA.
… POI CAPITANO QUEI VIAGGI SUI TRAM … IN CUI IL “DIVERSO” NON E’ PIU’ UN’OMBRA INDISTINTA.
TI SIEDE ACCANTO.
TI TOCCA.
E TU SENTI UN VUOTO NEL CUORE A PENSARE A QUELLA DIGNITA’, FIEREZZA, PULIZIA DI MODI E DI LINGUAGGIO … CHE LA TUA FAMIGLIA, OPERAIA, TI HA INSEGNATO. …