“EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE”

“Everything Everywhere All At Once”, opera seconda di Daniel Kwan e Daniel Scheinert (dopo il successo di Swiss Army Man, premiato al Sundance Festival, per la “migliore regia”) è diventato, nei mesi scorsi, il caso cinematografico d’oltreoceano; un viaggio filmico in bilico fra action movie ed esplorazione intimista.  

Apparentemente, almeno.

Il sottotesto di questa, magneticamente esposta, ridondanza visiva è, a mio avviso, la divulgazione, narrativa, di ciò di cui la fisica quantistica si sta occupando, con sempre più manifesta evidenza:  le infinitamente possibili dimensioni degli universi paralleli.

Il tema è delicato; le derive di senso, di questo approccio scientifico, tracimano, inevitabilmente sul terreno dello “spirito” e si fanno dottrina velata, occulta, sebbene … in vista.

I “Daniels”, fra i frizzi e i lazzi di questa Babele orgiastica di suoni e colori, ci stanno parlando di ciò che è la primigenia essenza di ogni essere vivente, in questa ed in ogni altra galassia, ovvero, la Coscienza; ci stanno dicendo che il tempo non è solo lineare, ma anche circolare e che ogni esistenza può convivere con le infinite altre, parallele, agenti in altri, innumerevoli, “contenitori spazio/temporali”.

Cosa siamo, noi tutti, infine, se non frattali, interconnessi, di una monade energetica, incarnatisi in vettori materici, assoggettati al velo dell’oblio, per la necessaria dimenticanza? Portale di accesso all’apprendimento, nelle dimensioni tridimensionali create dalla Sorgente Inesauribile di cui siamo un frammento.

Ciascuno di noi è, accidentalmente, un corpo; ciò che, inconsapevolmente, senza sosta, cerchiamo, nell’Universo, è il ricordo della nostra matrice primigenia: il seme cosmico, l’atomo del sé divino.

E’ possibile viaggiare in altri mondi, trasformarsi nello spazio e nel tempo, mutare, reincarnarsi.

I “Daniels” ne sono, evidentemente, convinti.

Così, io.

Il film trasuda citazioni, che attingono alla cultura pop cinematografica, alla letteratura fantascientifica, al cinema autoriale.

E’ un gigantesco omaggio a tutti i cinema … possibili.