LO INCONTRAVA, SCONOSCIUTO, NEL MENTRE DI QUEI GIORNI CONFUSI, AL FIORIRE DI UNA PRIMAVERA GRAVIDA DI PIANTI E NUVOLE, LUNGO LE RIVE DEL FIUME LAMONE; MADRE E MAGIA.
LEI SCEGLIEVA LA RIVA SELVAGGIA.
L’INTRICO DI ARBUSTI E FOGLIE AD ACCAREZZARLE IL VISO.
A PENSARCI BENE, ERA LEGGE DIVINA IN LEI; NON LE PIACEVANO I FIUMI IMBELLETTATI, APPARECCHIATI E SONTUOSI.
SORRISO ARCOBALENO E RICCI DANZANTI; LUI SEMPRE SI INGINOCCHIAVA AL SUO PASSAGGIO.
LE CEDEVA IL PASSO E SI INGINOCCHIAVA, COME A FARLA REGINA.
ARRIVARONO LE LUNGHE PIOGGE.
L’ONTANO MISE DIMORA SU QUEGLI ANGUSTI SENTIERI.
NON LO RIVIDE SULLE RIVE GENTILI.
LEI ANCORA SI CHIEDE IL PERCHE’ DI QUEL SUO FEDELE INCHINO, A BATTEZZARE I BIONDI PASSI TRA IL VENTO.
Pic by David Hamilton